Comunicati Stampa

Rai: Slc Cgil, trasparenza su consulenze, acquisto di format, appalti, contratti conduttori e stars

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“Con la direzione di Gubitosi, nata sotto il Governo Monti, si era avviato un processo di riduzione dei compensi dei dirigenti neoassunti. Operazione che, come qualcuno afferma, avrà ridotto l’appeal per i professionisti che arrivano dal mondo dei privati, ma che aveva calmierato l’innalzamento sconsiderato degli stipendi per i dirigenti del servizio pubblico radio televisivo.” Lo afferma una nota di Slc Cgil nazionale.

“Ci sfugge il senso della polemica avviata dalle forze politiche che, con l’approvazione della “riforma della Rai”, prodotta senza aver tenuto in alcuna considerazione le critiche mosse da Slc nel corso di diverse audizioni  parlamentari, hanno attribuito una delega molto forte all’Amministratore Delegato, prevedendo nel testo di riforma deroghe a quanto stabilito in materia di reclutamento del personale e di appalti per le pubbliche amministrazioni.”

“Oggi – prosegue la nota – il Direttore Generale della Rai, a seguito dell’attribuzione dei poteri da Amministratore Delegato, ha la possibilità di decidere modalità di assunzione e retribuzioni, questione rafforzata dal fatto che, sotto il Governo Renzi, la Rai ha quotato in borsa Rai Way, di fatto privatizzando parte della società, ed ha emesso Bond ad investitori istituzionali per 350 milioni di euro, liberando l’azienda, al pari di altre società Pubbliche quotate in borsa, dal dover attribuire dei limiti ai compensi dei propri dirigenti.”

“Gli stipendi stratosferici di manager e dirigenti sono una consuetudine e un primato tutto italiano – ricorda Slc. E’ illogico chiedere alla Rai di essere competitiva, senza introdurre alcuna regola sul mercato pubblicitario e stupirsi poi di stipendi che rispondono proprio a quel mercato che non si vuole regolamentare. Ancora una volta siamo di fronte a populismi da quattro soldi ad opera di diverse forze politiche.”

“Il problema della Rai – conclude la nota di Slc Cgil – più che i compensi dei dirigenti con responsabilità apicali, è la modalità con cui si  spendono e sperperano risorse economiche per: l’acquisto di format (mediocri), in consulenze, in contratti per conduttori e star, per mantenere in essere un numero eccessivo di posizioni da dirigente (lascito delle forze politiche all’azienda che non risponde alle esigenze produttive della Rai).”

Comunicato stampa di SLC CGIL

tratto dal sito: http://www.slc-cgil.it/2016/07/rai-slc-cgil-trasparenza-su-consulenze-acquisto-di-format-appalti-contratti-conduttori-e-star/

Mozione dell’Unione Inquilini al Comune di Roma

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Ai Consiglieri Comunali di Roma Capitale
Proposta di Mozione di indirizzo al Sindaco e alla Giunta comunale: per politiche abitative strutturali nel Comune di Roma Capitale .

l  Consiglio comunale di Roma Capitale
premesso 
che i dati forniti a maggio 2016 dal Ministero dell’interno relativi agli sfratti del 2015 dicono che a Roma nel solo 2015 sono state emesse 7274 sentenze di sfratto e di queste ben 6612 motivate da morosità incolpevole, le richieste di esecuzione con la forza pubblica sono state 9975 e gli sfratti eseguiti con l’ausilio della forza pubblica sono stati 3030, pari a 10 sfratti al giorno; a Roma secondo il Ministero dell’interno nel solo 2015 è stata emesse una sentenza ogni 272 famiglie ma questo dato si riferisce a tutte le famiglie residenti sia quelle proprietarie, che usufruttuarie, che in alloggi di edilizia residenzia-le pubblica, se assumessimo il solo dato delle famiglie in locazione private circa il 20% significherebbe che nel solo 2015 vi è stata una sentenza di sfratto ogni circa 55 famiglie in locazione;
nell’ attuale graduatoria per l’accesso ad una casa di edilizia residenziale pubblica a canone sociale risultano circa 8000 famigliema questa graduatoria si riferisce alle domande presentate entro il 31 dicembre 2013;
sono 1200 le famiglie che sono “alloggiate” in residence costosissimi e in condizioni di vita inaccettabili per una Capitale di un Paese del G8; circa 1500 famiglie risultano occupanti di immobili pubblici e privati ad uso non abitativo inseriti nella Delibera Commissariale n 50 del 2016, di attuazione della libera regionale n 110 del 2016 definita “ di emergenza abitativa” , il Comune a queste dovrebbe dare un alloggio, senza intaccare le assegnazioni alle famiglie in graduatoria e a quelle nei residence, ma attualmente non vi è alcuna previsione di recupero o acquisto di immobili, avendo la Regione individuato immobili non utilizzabili a tal fine; dall’inizio del 2016, seppur con un aumento considerevole rispetto agli anni precedenti, sono stati assegnati circa 300 alloggi a fronte di una necessità di oltre 10.000 unità abitative a canone sociale;
la mancanza di politiche che si ponessero come obiettivo principale il fabbisogno reale dei cittadini ha prodotto una situazione abitativa drammatica e la città di Roma vive sul proprio territorio una forte precarietà abitativa;
abbiamo assistito negli anni ad uno sviluppo scoordinato del territorio, per cui l’aumento di nuove costruzioni non ha prodotto la riduzione del disagio abitativo, e la crisi economica ha fatto registrare, inoltre l’aumento vertiginoso degli sfratti per morosità;
è necessario che giunga al Governo e al Sindaco di Roma Capitale la sollecitazione ad affrontare la questione della precarietà abitativa in tutti i suoi contesti;
 è necessario affrontare il nodo della questione abitativa in termini strutturali ad iniziare da alcune azioni che devono essere avviate nei primi tre mesi della nuova amministrazione comunale per dare un segnale effettivo e tangibile di discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni;
 sulla base delle premesse il Consiglio comunale impegna il Sindaco e gli Assessori interessati a 

1. predisporre un censimento del patrimonio immobiliare vuoto, in disuso, in degrado e o in dismissione finalizza
to alla definizio- ne attraverso un percorso partecipativo di un Piano regolatore sull’utilizzo dell’esistente a fini abitativi, sociali e culturali, con conseguente sospensione dei Piani regolatori sulle aree finalizzati alla cementificazione del territorio a fini speculativi e di sostegno alla rendita fondiaria;
2. approvare una o più delibere per i progetti di recupero e/o autorecupero e riuso a partire dagli immobili pubblici, che possono nell’immediato essere individuati;
3. definire una delibera urbanistica che indichi tempi certi ai proprietari privati di immobili privati lasciati sfitti e in degrado che imponga la locazione o interventi di conservazione, recupero e riuso, pena la possibilità di requisizione;
4. utilizzare efficacemente l’art. 26, comma 1 bis del cosiddetto “Sblocca Italia” che, rispetto alla valorizzazione del patrimonio del demanio, da priorità ai progetti di recupero a fini di edilizia residenziale pubblica per i nuclei utilmente collocati nelle graduatorie 
5. sospendere tutti i provvedimenti di alienazione del patrimonio ERP comunale e di quello pubblico non ERP comunale
6. implementare il recupero degli alloggi ERP a seguito del decesso dell’assegnatario, ed avviare programmi di recupero degli alloggi Erp non utilizzati;
7. applicare le normative regionali sulla decadenza e accompagnamento verso il “social housing” per coloro che perdono i requisiti di permanenza nell’Erp con le stesso canone di locazione pagato all’Ater;
8. predisporre tutti gli atti necessari e le iniziative per la vigilanza e verifica del rigoroso rispetto delle convenzioni previste dai piani di zona con l’adozione delle adeguate sanzioni in caso di violazione, senza alcuna ipotesi di sanatoria per le cooperative o imprese interessate.
9.  emanare di un bando ad hoc per la locazione a canone calmierato degli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata, di social housing, del patrimonio comunale, regionale, anas, asl, ipab etc. al quale possano partecipare famiglie con reddito superiore all’accesso ai bandi ma inferiore a 50.000 euro rendendolo in questo modo trasparente la scelta del conduttore e la gestione degli stessi;
10.  istituire la commissione di graduazione degli sfratti in ottemperanza a quanto previsto dalle normative nazionali e dalla legge regionale, in particolare sulla morosità incolpevole, e conseguente comunicazione alla Prefettura degli elenchi ai fini dei provvedimenti di differimento che la normativa prevede, con sottoscrizione di protocolli d’intesa come avvenuto a Milano;
11. prevedere la revisione dei bandi per la morosità incolpevole, attualmente scritti in modo da impedire che venga riconosciuto il diritto e con modalità di erogazione impraticabili
12. modificare il cosiddetto “buono casa” in modo da garantire il preventivo reperimento di un alloggio adeguato e l’effettiva erogazione del beneficio da parte dell’amministrazione comunale in tempi certi;
13. implementare l’utilizzo della delibera 163/98 per la concessione immediata, da parte dei Municipi, dei contributi per le famiglie in difficoltà economica, prima della morosità;
14. impedire gli sgomberi, senza contemporanea assegnazione come previsto dalle delibere regionali e comunali dei nuclei famigliari occupanti per necessità, di immobili vuoti e degradati, utilizzando altresì ove possibile e preferibilmente, lo strumento dell’auto recupero, o se possibile, sociali e culturali; 
15. aggiornare periodicamente le graduatorie comunali per l’accesso ad alloggi erp a canone sociale (attualmente sono ferme alle domande presentate al 31 dicembre 2013)
16. assegnazione delle case popolari esclusivamente attraverso la graduatoria comunale, implementando il personale per arrivare ad assegnare almeno 100 alloggi ERP al mese;
17. avviare le iniziative e atti efficaci per sancire la tolleranza zero verso la criminalità organizzata e la compravendita delle case popolari
18. aprire a livello municipale forme di servizi , anche in collaborazione con sindacati inquilini per la lotta al canone nero e all’irregolarità contrattuale nelle locazioni;
19. richiedere l’apertura di un tavolo con il Governo nazionale al fine di: ottenere il finanziamento nazionale straordinario di programmi per l’aumento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, eliminare ogni tassazione sull’ERP, elevare la tassazione per il patrimonio immobiliare sfitto oltre la terza casa di proprietà;
20. richiedere l’apertura di un tavolo con la Regione al fine di: verificare e utilizzare tutti i fondi GESCAL ancora disponibili e recuperare quelli destinati illegittimamente ad altro scopo, e/o chiedere alla Regione Lazio di individuare ulteriori risorse da destinare all’incremento di alloggi a canone sociale ; modificare le delibere sulla morosità incolpevole per renderle effettivamente operative;
21. modificare “la macchina organizzativa capitolina” nelle seguenti direzioni: 1) riproposizione dell’assessorato alla casa e patrimonio con competenza su tutto il patrimonio immobiliare non strumentale del comune, 2) coordinamento tra assessorato alla casa e quelli all’urbanistica e ai servizi sociali, 3) apertura di “sportelli casa” in ogni municipio, 4) confronto con le associazioni degli inquilini continuo;
22. a trasmettere in diretta streaming tramite il sito istituzionale del Comune di Roma Capitale, previo annuncio sullo stesso, tutti gli incontri tra Assessori o loro delegati siano essi formali o informali con sindacati inquilini, associazioni e movimenti dell’abitare aventi come oggetto le politiche abitative sia di carattere tecnico o di confronto politico, in relazione all’attività del Comune di Roma nel settore.

Unione Inquilini – Federazione di Roma, Via Cavour 101 – 00184 Roma,  Tel. 06/4745711 – 06 4882374

No alla cultura dell’odio, Comunicato Stampa del Comitato per un Centro interculturale a Roma

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Il Comitato per un Centro interculturale a Roma, a nome di tutte le associazioni che lo compongono, esprime il profondo cordoglio per il terribile lutto subito dalla Comunità internazionale negli attentati di Parigi. Piangiamo le vittime, uomini e donne che stavano vivendo momenti di socialità condivisa, in luoghi deputati alla condivisione. Non crediamo alla cultura dell’odio e contro la cultura degli attentati e dei bombardamenti, continuiamo ad esprimerci in difesa di una società che sa di essere piena di vita e continua a volersi incontrare e riunire.

Non dobbiamo aver paura. Non possiamo permettere che la chiusura, l’invocazione di controlli indiscriminati, la caccia ai rifugiati siano la massima espressione di ciò che per noi significa Europa. Per questo non dobbiamo avere paura, e rispondere moltiplicando la democrazia, il dialogo e l’incontro. Non vogliamo rinunciare alla speranza.
Non possiamo chiudere i teatri del mondo perché qualcuno arriverà a farsi esplodere. Per questo abbiamo deciso di unirci a Roma tra diverse associazioni in questo comitato, per celebrare l’incontro ed immaginare nella Capitale un luogo di condivisione di tutte le arti e le culture presenti. Ed oggi, con maggiore convinzione pensiamo che il confronto tra culture debba passare attraverso la conoscenza ed il rispetto reciproco.

Il silenzio, in questo momento, serve per raccogliere le proprie idee, per farle decantare, ma la nostra risposta sarà di continuare a richiedere con forza dei luoghi per la condivisione della libertà di espressione. Un incontro cittadino tra associazioni per costruire un centro interculturale a Roma sarà convocato nei prossimi giorni.

Siamo vicini a tutti voi. A tutti noi.

Il Portavoce del Comitato
Ahmad Ejaz

Comitato per un Centro interculturale a Roma

Unione Inquilini- Comunicato stampa, di M. Pasquini

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Massimo Pasquini

Stabilità: ” Il Governo con la legge di stabilità azzera il fondo contributo affitti e condanna centinaia di migliaia di famiglie al baratro dello sfratto per morosità. Ora tutto è chiaro: viene eliminata la tracciabilità degli affitti, nessuna risorsa per l’aumento dell’offerta di alloggi a canone sociale, nessuna limitazione al libero mercato, ora nessun contributo per evitare gli sfratti per morosità. Per il Governo gli inquilini ( 3,2 milioni di famiglie) sono agnelli da sacrificare al mercato”
Dichiarazione di Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini.

” Ogni giorno dalla legge di stabilità arriva una coltellata alla schiena agli inquilini. Dopo che l’Unione Inquilini ha denunciato l’abrogazione della norma sul pagamento tracciabile degli affitti di qualunque importo, dopo che è stato cancellata qualsiasi ipotesi di rilancio dell’offerta di alloggi a canone sociale nonostante le 700.000 famiglie collocate utilmente nelle graduatorie comunali, ora scopriamo che al capitolo 1690 del Bilancio del Ministero delle infrastrutture sono state letteralmente azzerate le risorse destinate al fondo nazionale per i contributi affitto alle famiglie in disagio economico. Nel 2015 erano stati stanziati 100 milioni di euro (nel 1998 senza la crisi economica che mordeva erano 350 milioni di euro) ora con la legge di stabilità per gli anni 2016-2017-2018 le risorse disponibili sono ZERO.
Per il Governo gli inquilini (3,2 milioni di famiglie) sono agnelli da sacrificare al mercato.
Ricordiamo a tutti che in Italia negli anni passati erano circa 300.000 famiglie che grazie al contributo affitto (sempre più tagliato negli ultimi anni) erano riuscite ad evitare lo sfratto per morosità e nonostante questo nel solo 2014 le sentenze di sfratto per morosità, a causa dei ritardi con i quali i comuni erogavano i contributi, anche a distanza di anni ovvero a sfratto eseguito. erano arrivate a oltre 65.000 sulle complessive 77.000. Quindi a centinaia di migliaia di famiglie non solo viene negato del tutto un misero contributo ma viene anche detto che non ci saranno case a canone sostenibile, insomma si arrangino.
Al Presidente del Consiglio chiediamo: è questa la sua idea di equità sociale? Questa è un Paese moderno ? E’ evidente che nel cuore del Presidente Renzi alberga un mattone quello targato speculazione immobiliare rendita”

Unione Inquilini Segreteria Nazionale – Roma 2 novembre 2015

 

tratto dal sito: http://www.unioneinquilini.it/index.php?id=7213 

anche sulla pagina facebook:   https://www.facebook.com/Unione-Inquilini-Roma-362681523797278/?fref=nf

 

PER UN VENTICINQUE APRILE DI LOTTA DEMOCRATICA, della Rete per la Costituzione.

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A 70 anni dalla libertà, per un 25 aprile di lotta democratica

Quest’anno, che coincide con il settantesimo anniversario della Liberazione, la ricorrenza del 25 aprile assume un significato particolarmente importante. Soprattutto perché le cittadine e i cittadini italiani assistono sgomenti al tentativo di rimettere in discussione proprio i valori di democrazia, solidarietà e giustizia che furono alla base della Resistenza al fascismo e costituiscono i fondamenti della Costituzione repubblicana del 1948.

Nel giorno che dovrebbe celebrare l’orgoglio della riconquistata dignità dopo venti anni di dittatura, con il coinvolgimento in una guerra tragica e nel peggior genocidio della storia, la Rete per la Costituzione non può che confermare l’appello ai Parlamentari e ai cittadini democratici affinché vengano respinti ancora oggi, come già nel 2006, i tentativi di trasformare in senso presidenzialistico, accentrato e autoritario l’assetto della nostra Repubblica.

Il 25 aprile costituisce la migliore occasione per confermare, oggi come allora, la volontà di proseguire nella costruzione di una società più equa e solidale, che garantisca pace e vita dignitosa a tutti, respingendo la riproposizione di vecchi modelli basati sulla competizione senza regole e costruiti solo per l’arricchimento di pochi. Le difficoltà economiche e sociali che il Paese attraversa non possono essere risolte a colpi di proclami continuamente smentiti dai fatti, e violando quasi quotidianamente le regole del confronto nelle sedi istituzionali.

Un Parlamento frutto di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, sulla cui legittimità esistono quindi molti dubbi, da nessuno delegato a cambiare il nostro sistema istituzionale, non deve e non può cancellare il principio fondamentale della centralità della rappresentanza, con il combinato disposto di una legge elettorale che non rispetterebbe la volontà del popolo sovrano e una riforma costituzionale che assegna a una persona sola poteri che non trovano corrispondenza in nessun regime democratico.

Il 25 aprile celebra quanti, guardando al futuro, decisero di dire NO al fascismo; conserviamone intatto il significato e il valore, rifiutando l’ipocrisia e ripetendo anche in questa occasione la richiesta di sempre maggiori spazi di confronto e di partecipazione, e l’impegno a impedire che la Costituzione, che della lotta di Liberazione fu l’opera più importante, venga stravolta senza che gli Italiani e le Italiane possano esprimere la loro opinione e la loro volontà.

Rete per la Costituzione – reteperlaCostituzione@email.it- Facebook: Rete per la Costituzione 20110910160511!Venezia_aprile_1945 APPUNTAMENTO ALLE 10,30 A PIAZZA DEI PARTIGIANI (PIRAMIDE).

A Civitavecchia per “Ricostruire la Sinistra”

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Sabato 5 Luglio ore 18,30 a Civitavecchia presso la nuova sede dell’Associazione Spartaco si terrà un’ assemblea chiamata “Ricostruire la Sinistra”. Interverranno i compagni Jenny Crisostomi, Ismaele De Crescenzo, Mario Michele Pascale, Vanda Schiavi. Quattro anime rappresentative di tutta la Sinistra italiana che si vogliono adoperare per dare una casa comune in cui coltivare i valori della solidarietà e della giustizia sociale. L’incontro avrà forma di tavola rotonda con quattro brevi relazioni introduttive con lo scopo, come dichiara Mario Michele Pascale, presidente dell’Associazione Spartaco, che promuove l’evento, di coinvolgere tutte le persone di buona volontà che abbiano l’intenzione di ricostruire la Sinistra. Grande spazio, infatti, verrà dato agli interventi dal pubblico.
L’incontro avrà luogo a Civitavecchia presso i locali dell’Associazione Spartaco in via Felice Pascucci, di fronte al concessionario Honda.

Roma, Presidio contro la Riforma Fornero

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Sede INPSPresidio davanti al Ministero del lavoro indetto dalle RSU Contro Riforma Fornero e Associazione Generici dello Spettacolo con la partecipazione del Comitato Nazionale Quota 96 e dell’Associazione Diritto alla Pensione.

Il 16 Maggio si è tenuto il presidio davanti al Ministero del Lavoro con la partecipazione delle lavoratrici,lavoratori,precari,disoccupati,e sodati e cittadini.

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Sinistra: appello per 8 “Case per l’unita’” a Roma 

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Case per la Sinistra unitaDALL’AGENZIA STAMPA ITALIA – ROMA 8 MAGGIO 2014(AGI) – Roma, 8 mag. – Costituire entro l’estate, subito dopo le elezioni europee e l’impegno per il successo della Lista Tsipras, le prime “Case per la sinistra unita” con tanto di sedi, almeno otto. Lo propongono i firmatari dell’appello “Un nuovo percorso per una moderna sinistra del XXI secolo”, oltre 140 militanti e dirigenti storici della sinistra romana, politica, sindacale e dell’associazionismo, che si incontreranno in assemblea martedì 13 maggio presso la sede Arci di via Goito. Sei ‘Case’ nella citta’ di Roma: San Saba, San Lorenzo, Ghetto, Trionfale, Laurentina, Tufello e due in provincia: Civitavecchia e Velletri. (AGI)
Cav (Segue)

(AGI) – Roma, 8 mag. – Nella nascita delle Case per la sinistra unita si individua “un primo strumento per la crescita di un forte processo unitario a sinistra che sia un moltiplicatore di forze ed energie. La prospettiva e’ quella di contribuire all’apertura di un processo, plurale e di massa, aperto alla società e ai movimenti, insediato nel mondo del lavoro, nei luoghi di studio e nei territori”. Secondo i promotori l’iniziativa “contribuirà” al prodursi di processi reali di unificazione a sinistra, proprio perché e concepita lavorando con i partiti, anzi in stretta collaborazione con essi se sapranno criticamente mettersi in discussione e sostenerla, ma anche con il mondo romano articolato e complesso delle associazioni. E’ nostra intenzione costituire entro la fine dell’anno una Casa per la sinistra unita in ogni Municipio di Roma”. (AGI)

 

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