Roma Capitale, Roma Città Metropolitana, Roma dei romani, di M. Foffo
(Intervento all’Assemblea per le Case della Sinistra unita – 13 maggio 2014)
“Dal 2008 in poi sia la capitale che l’intero territorio regionale stanno pagando un prezzo durissimo in termini economici per la crisi strutturale che attraversiamo.
Siamo passati da 15 mln ore di cassa integrazione 2008 a 100 mln ore 2013 ( 50 mila c.a. addetti coinvolti).
La cassa integrazione in deroga è passata dal 5% del totale al 36% ( 11 mila addetti coinvolti) prorogata in extremis da marzo a giugno 2014.
Nell’ultimo anno sono stati persi 36.000 posti di lavoro ed il tasso di disoccupazione è salito al 12,7% con punte del 42,5% tra i giovani ( 14-29 anni).
Altre 20.000 famiglie vivono con l’indennità di mobilità che è l’ultima spiaggia dopo la cassa integrazione
Si può realisticamente affermare che 110.000 lavoratori e lavoratrici hanno perso il lavoro nel settore privato e gli ammortizzatori sociali sono in fase di esaurimento.
Nella P.A. il livello di lavoro precario supera il 79% mentre nel settore privato sfiora il 50%.
Nel periodo 2009/2014 i disoccupati sono passati da 182.000 a 287.000 con una perdita di reddito di 5 MLD.
Nel computo del tasso di disoccupazione se sommassimo i cassintegrati ed i precari con contratti a termine anche di pochi giorni che statisticamente non figurano, la percentuale salirebbe di molto.
Il lavoro irregolare arriva al 17%.
300.000 famiglie sfiorano la soglia di povertà.
900.000 pensionati non arrivano a 700 euro mensili.
Gli sfratti sono 5280 di cui 3300 per morosità, oltre il 60%.
Il Lazio e Roma che contribuisce per 80% al dato , raggiungono il sesto posto a livello nazionale per le infiltrazioni mafiose e criminali.
Le aziende fallite sono 1200 e continuano a chiudere 60 aziende al giorno.
Questi dati riguardano il settore privato ma anche nella P.A. si continuano a perdere posti di lavoro per il blocco del turn over e dal 2010 risulta congelata anche la contrattazione con perdita complessiva per ogni addetto di 1.600 euro annui del proprio reddito.
Nel settore della sanità privata e della cooperazione sociale per il mancato rinnovo delle commesse pubbliche non vengono più garantiti gli stipendi a migliaia di addetti ( IDI, Fatebenefratelli,Cristo Re, etc).
Il settore dell’Università e della ricerca è in crisi per il taglio operato dal Governo di 300 milioni di euro e oltre 3.000 precari e ricercatori vedono il posto di lavoro a rischio.
La povertà ed il disagio sociale dilagano e sono stati oltre 350.000 nel 2013 i pasti caldi offerti dalla Caritas e dalla CRI tramite le parrocchie e le mense fisse o itineranti.
Questa brevemente ed insufficientemente rappresentata è una situazione sociale allarmante!
Occorre che la politica individui rimedi capaci di arrestare la corsa all’impoverimento generalizzato della popolazione che la crisi economica ha causato nella nostra città!
E’ necessaria una svolta!
Il sindaco Marino e la sua giunta rischiano di vedere soffocate le nuove politiche che volevano intraprendere dai vincoli del debito che grava sulla capitale generato dalle male gestioni dei governi precedenti di centro destra innanzi tutto ma anche di centro sinistra.
Il bilancio approvato in giunta ha indebolito il welfare, contratto i diritti dei lavoratori capitolini,ridotto i servizi pubblici:è un bilancio che aggrava la crisi,impone ulteriori tasse,non prevede i tagli dei dirigenti e del managment delle aziende municipalizzate e delle consulenze esterne, non prevede scelte coraggiose di contrasto all’evasione fiscale e di rimodulazione delle aliquote IRPEF in base al criterio della progressività e dell’equità sociale per il reperimento delle risorse.
Migliorare la funzionalità complessiva della città, contrastare l’intolleranza e la paura verso le diversità, favorire l’accoglienza,battere gli sprechi ed i privilegi che hanno caratterizzato le scelte compiute dal sindaco uscente erano le parole d’ordine che hanno consentito a Marino di vincere ma a distanza di un anno dal suo insediamento debbono ancora essere realizzate .
Questi obiettivi occorre invece iniziare a realizzarli per offrire una prospettiva di cambiamento reale della città ai romani ed alle romane non solo alla maggioranza del 50% che ha partecipato al voto ma anche e soprattutto a quel 50% che non ha votato, per riconsegnare loro le motivazioni che li portino a partecipare alla vita sociale e politica della città, per sconfiggere la rassegnazione ed il malessere sociale.
i lavoratori e le lavoratrici, i cassintegrati, i senza lavoro, i giovani , i pensionati,gli immigrati, in altre parole le fasce sociali più deboli ed esposte alla crisi economica hanno un grande bisogno che Roma effettui una svolta per il,miglioramento dei servizi pubblici e per il lavoro e contro la crisi, attraverso scelte coraggiose di buona politica e buon governo!
Ci aspettiamo dal nuovo sindaco in primo luogo un’azione di contrasto alla corruzione nella P.A. il cui costo è stato stimato in 4 MLD c.a. a livello cittadino e 6 MLD c.a a livello regionale;
Questa è la prima riforma da realizzare per reperire le risorse necessarie al rientro dal debito ed alla realizzazione d’investimenti produttivi.
La seconda è un contrasto reale all’evasione fiscale che si aggira su 12 MLD euro in città e 15 MLD euro in regione collegata ad una diversa politica fiscale che faccia leva sull’IRPEF addizionale e la TASI applicate secondo il dettato costituzionale della progressività e dell’equità sociale , gravando di più sulle fasce agiate e di meno sui lavoratori,i pensionati anche attraverso un mirato utilizzo delle detrazioni e delle esenzioni collegate al reddito reale posseduto e non a quello dichiarato.
cercare di non perdere la quota di competenza municipale dei Fondi Sociali Europei per la ns. regione che ammontano a 0,5 MLD euro attraverso un’adeguata progettazione.
Uscire dal debito come imposto dal decreto salva Roma attraverso politiche virtuose di risparmio della spesa che colpiscano gli sprechi e la corruzione nell’amm.ne capitolina e nelle società partecipate non certo i livelli occupazionali e le conquiste contrattuali dei dipendenti comunali e delle aziende municipalizzate.
Occorre recuperare il confronto con il sindacato che rappresenta i lavoratori dipendenti, senza inutili contrapposizioni come insegna la recente vertenza sul salario accessorio dei dipendenti comunali , per raggiungere un patto che miri al mantenimento delle conquiste contrattuali e dei livelli occupazionali attraverso misure di efficientamento gestionale e di taglio delle spese improduttive e clientelari come ad es. le consulenze esterne.
Occorre garantire e mantenere la proprietà pubblica delle aziende evitando svendite e privatizzazioni generalizzate come la splendida battaglia per “ Roma bene Comune “ in difesa dell’acqua e dei servizi pubblici ci ha insegnato nella stagione referendaria del 2011 che è partita proprio dalla ns. città!
Attraverso il reperimento delle risorse con le politiche progressive di recupero dell’evasione, di contrasto alla corruzione e di efficientamento e razionalizzazione gestionale nella macchina dei servizi comunali e delle aziende municipalizzate , occorre iniziare una nuova fase d’Investimenti produttivi che creino occupazione innanzi tutto a chi il lavoro lo ha perso ed è ancora lontano dalla pensione ed ai giovani in cerca di prima occupazione.
E’ possibile e realizzabile attraverso una politica d’ investimenti pubblici produttivi quali ad es.:
- La riconversione delle aziende in crisi o cessate in primo luogo del settore manifatturiero edile sul versante della costruzione delle infrastrutture e dei moduli collegati con le energie alternative a basso impatto ambientale ( ad es. costruzione di pannelli solari e di copertura degli edifici pubblici e di quelli realizzati in edilizia economica agevolata; impianto di centrali termiche e caldaie con sfruttamento dell’ energia solare etc.);
- Incentivare la ricerca attraverso l’utilizzo del sistema diffuso della conoscenza di cui la nostra città è particolarmente ricca ( centri di ricerca ed Università) per creare innovazione e qualità, riqualificando e potenziando i settori produttivi che la crisi ha collocato fuori od ai margini del mercato;
- Un piano di mobilità cittadina in collegamento con quello regionale con realizzazione di infrastrutture a basso impatto ambientale ed arricchendo il parco mezzi che ha una vetustà doppia rispetto alle altre capitali europee per facilitare in primo luogo gli spostamenti dei pendolari, dei giovani e degli anziani attraverso la creazione di un’azienda unica di trasporto;
- Potenziamento e riqualificazione dei servizi socio sanitari assistenziali di competenza municipale;
- Potenziamento dell’anello ferroviario in alternativa alla costruzione di un terzo GRA;
- Incentivazione dell’edilizia di riuso , della conservazione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici pubblici e scolastici; utilizzo delle caserme dismesse e delle scuole abbandonate per istituire luoghi di pubblici servizi ed utilità;
- Variante di salvaguardia per PRG impedendo la cementificazione indiscriminata delle aree verdi dell’agro romano in favore d’investimenti edilizi pubblici in housing sociale ed in edilizia economica popolare,
- Incentivazione dell’agricoltura biologica di qualità a prezzi accessibili con costituzione di una filiera commerciale concorrenziale rispetto a quella della grande distribuzione commerciale;
- Valorizzazione dei giacimenti culturali di cui la nostra città ha il primato mondiale, impedendo il degrado monumentale e conservando la natura pubblica dei centri di fruizione e produzione dell’arte e dello spettacolo, sostenendo le lotte degli addetti che si battono per il loro mantenimento ( es. Cinecittà, Teatro Valle );
- Conservazione e diffusione della rete del piccolo commercio e delle attività artigianali, valorizzazione degli antichi mestieri,attraverso politiche di riduzione ed esenzione della fiscalità municipale mirata verso l’imprenditoria giovanile tramite la concessione di crediti agevolati e prestiti d’onore per l’apertura di nuove imprese;
- Incentivazione dell’utilizzo della banda larga nel rilancio delle infrastrutture e dell’attività economica;
- Incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti collegata alla riconversione energetica ad impatto ambientale zero;
- Bonifica delle discariche esaurite , quella di Malagrotta innanzitutto;
Quelli descritti sono solo alcuni esempi di come si possa intraprendere in un periodo di crisi economica strutturale quale quello che stiamo attraversando una politica di sviluppo ed investimenti che si collochi in un modello economico alternativo a quello sin’ora imperante che si è basato sulla centralità dell’impresa e della corruzione legata agli appalti dei servizi, della sanità e dell’edilizia residenziale privata invece che sugli interessi del lavoro e delle persone.
Basti pensare che in termini occupazionali, investire nelle modalità e forme suggerite comporterebbe la creazione di 78 nuovi posti di lavoro per ogni milione di euro che viene speso ( Fonte DGB Confederation of German Trade Unions Dicembre 2012).
E’ possibile restituire Roma ai Romani : Roma città aperta ed accogliente con un governo cittadino all’altezza della sua fama e del suo prestigio che l’hanno resa universalmente conosciuta come “ caput mundi”.
Il ns. progetto delle “ Case della Sinistra Unita” può essere un utile contributo in questa direzione.