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Lo sciopero Amazon ripropone la centralità strategica di questo strumento di lotta nella scuola come altrove. di F. Cannizzaro

Oggi 22 marzo 2021 è in fase di realizzazione il primo sciopero globale delle lavoratrici e dei lavoratori del colosso dell’e-commerce Amazon.
Da più parti e giustamente si è ribadito che questa mobilitazione, senza precedenti, è stata pensata ed organizzata per affermare pienamente i diritti di chi lavora per questa multinazionale
Tra gli obiettivi, anche in Italia, ci sono: la riduzione dei carichi di lavoro, migliori condizioni di sicurezza e la stabilizzazione dei precari.
Ci consola, in tal prospettiva, che a sostenere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori siano scesi in campo le Federazioni di categoria di CGIL, CISL, UIL, affiancate anche da altre organizzazioni sindacali.
Ovviamente il nostro auspicio è quello che lo SCIOPERO riesca e serva a definire una nuova, diversa stagione nel modo in cui, in Italia come altrove, Amazon tratta i lavoratori, cosa che permetterà se così fosse, di definire relazioni sindacali reali e durature.
Da parte nostra, Noi tutti, possiamo sostenere questi lavoratori, quste lavoratrici astenendoci, almeno nella giornata di oggi, dal fare acquisti su Amazon.
Permettetemi a margine di questo utile, doveroso richiamo alla solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici di Amazon di ricordare a noi tutti che le prassi adottate da quel colosso globale del commercio su Internet non sono solo o tanto un’eccezione ma rischiano in concreto nel Mondo, e anche in Italia, di divenire un “paradigma” di riferimento.
Ovvero esiste la possibilità reale che si assista ad una AMAZONIZZAZIONE nelle e delle relazioni tra datori e lavoratori.
Di fronte a questa possibilità tutt’altro che ipotetica è nostro dovere esigere che i nostri sindacati, le organizzazioni categoriali e/o confederali a cui ognuno di noi aderisce contrastino queste logiche.
Può e deve inoltre fare riflettere, ad esempio, che la piattaforma che rappresenta in Italia le richieste di questi lavoratori e lavoratrici ponga al centro della mobilitazione temi tra i quali: la riduzione dei carichi di lavoro, migliori condizioni di sicurezza e la stabilizzazione dei precari.
Temi che non differiscono di molto da quelli che contribuiscono a fare parte di tante delle necessità dei lavoratori di questo Paese non esclusi noi del comparto #Scuola o #Istruzione che dir si voglia.
Questa “convergenza” deve farci riflettere tutti su un dato fondante e fondamentale ovvero che questi ed altri risultati possono essere ottenuti solo se saremo in grado anche noi, al pari dei lavoratori di Amazon, di prassi di #mobilitazione e #vertenzializzazione dei bisogni anche se si dovesse passare per lo strumento, organizzato, articolato e ben pianificato, dello SCIOPERO.
Ci chiediamo: le nostre Federazioni di categoria, le nostre Confederazioni avranno altrettanta attenzione e coscienza di questa necessità?
Fabio Cannizzaro