La preoccupante metamorfosi della Lega. di A. Potenza

Con tutti i limiti e i difetti della Lega di Bossi (che l’ex ideologo Gianfranco Miglio, nel 1994 pubblicando il diario dell’esperienza condotta nella lega, sostenne che “dal punto di vista culturale il livello era vicino allo zero”) c’era però l’avversione senza riserve al fascismo che veniva evocato con disprezzo.
La lega a quel tempo, ma a mio avviso anche oggi, (cito ancora Miglio) era intrisa di una “dottrina politica piuttosto primitiva”, però con il discorso pronunciato a Pontida (1991), Bossi per esprimere il suo profondo dissenso verso la politica italiana di quel tempo si espresse usando l’espressione fascista. Insomma la Lega aveva un orientamento assolutamente antifascista si può affermare che la Lega di Salvini oggi abbia conservato questo orientamento? Io credo di no.
Se qualcuno ha dei dubbi allora dovrebbe spiegare come sia possibile che il sottosegretario leghista Durigon possa impunemente chiedere che a Latina il parco dedicato a Falcone e Borsellino sia rinominato per ricordare il fascista Arnaldo Mussolini e come l’ex consigliere comunale leghista di Colleferro, Andrea Santucci, proponga che a Roma Ostiense la piazza dei Partigiani sia intitolata addirittura a Hitler!!!!!Purtroppo non sono le conseguenze di un colpo di sole dovuto alla canicola ferragostana, ma il frutto di una metamorfosi salviniana davvero preoccupante.
Sottovalutare queste iniziative è profondamente sbagliato sono, assieme ad alcune figure istituzionali di FdI, la dimostrazione della pericolosità di un centro destra sempre più nostalgico della camicia nera.
Aldo Potenza