Alcuni appunti sull’Enciclica “Fratelli tutti” di Papa Bergoglio. di G. Giudice.

Innanzi tutto, una precisazione. Quando si parla di Enciclica si parla di un documento Magisteriale della Chiesa, e non di un documento politico. Però sono d’accordo con lo storico di sinistra Gianpasquale Santomassimo, che questa Enciclica è certo la più radicale scritta da un Papa. Anche se l’impostazione di fondo è quella di rivendicare un universalismo cristiano (“fratelli tutti” è una frase presa da S.Francesco). Ma un universalismo non come corollario di un “eurocentrismo” (come era evidente in Papa Ratzinger) omologante. Tutt’altro. E’ un universalismo che invita a mantenere in vita , soprattutto nel paesi una volta chiamati del III Mondo, la propria identità culturale , a non smarrirla , rispetto alla logica totalizzante del globalismo liberista. E quindi abbiamo una chiara e netta posizione contro il modello neoliberale, con le ingiustizie, le disuguaglianze , lo sfruttamento , fino al ritorno di vere e proprie schiavitù. Che calpesta i diritti dei lavoratori, che mette il profitto al primo posto e disattende il bene comune. Che crea forti disuguaglianze di genere. Che si fonda su un individualismo consumista esasperato. Sono costretto a fare una sintesi, per ragioni di spazio. Il Papa contesta , allo stesso modo il neoliberalismo e le regressioni nazionalistiche (si rivolge evidentemente alla destra radicale. Ora è evidente che questa enciclica è in realtà molto lontana non solo di quella di Leone XIII ed a quella fortemente corporativa di di Pio XI, ma anche da quelle di Woytila e Ratzinger. In realtà Papa Bergoglio dice delle cose che pochissimi della sinistra e socialismo europeo osano (tranne Corbyn) …per non parlare del PD!!!! Qualcuno ha addirittura promosso Bergoglio come capo della sinistra… evidentemente la cosa non ha senso (anche se riflette i malumori e il disorientamento di molta gente di sinistra) …ma alcune suo riflessioni sono certo compatibili con il socialismo. Ma ripeto resta un documento magisteriale. Che poi è giusto contestare il carattere monarchico e non sinodale della Chiesa Cattolica è un altro discorso. Del resto lo stesso Bergoglio ha ammesso (come riferiscono alcune fonti) che per “riformare la Chiesa (come struttura gerarchica e finanziaria è come usare lo spazzolino per pulire le Piramidi d’Egitto”. Del resto , come ha rilevato il cardinale tedesco Kasper , fine teologo e molto vicino a Bergoglio, c’è un complotto di settori importanti della Gerarchia per costringerlo a dimettersi. Ma da buon gesuita Bergoglio non demorde. C’è poi un fondamentalismo laicista (cosa molto diversa dalla laicità di Norberto Bobbio), che fa presa sui “ceti medi riflessivi) ed è un fenomeno tutto borghese. Del resto non dimentico che Riccardo Lombardi aveva un grande interesse verso la sinistra sociale cattolica (vedi Acpol) , la “scelta socialista delle ACLI” e fine dell’unità politica dei cattolici . Del resto molti esponenti delle Acli e della sinistra Cisl entrarono nel PSI nella corrente di sinistra di Lombardi.
Giuseppe Giudice